Spesso alle persone che guardano le mie opere e mi chiedono che cosa vi sia rappresentato rispondo, per semplificare, che è un quadro astratto. Tuttavia, nelle mie tele non vuol esserci nulla di trascendente: la pittura la fanno gli uomini per gli uomini. Con le mie opere mi propongo di "mettere in scena" il colore attraverso la sua espressività non violenta. Per quanto riguarda i segniche caratterizzano molte mie tele non sono dettati dall'ansiosa ricerca artistica verso il nuovo ma, in alcune tele, sono segni che cantano semplicemente la loro libertà; in altre, invece, vogliono definire qualcosa di inutile. Perché ?
“ Che cosa significa in realtà essere utili? La somma dell’utilità di tutta
la gente di tutti i tempi dà come risultato il mondo come è oggi. Da ciò
deriva: non c’è niente di più morale che essere inutili”.
(Milan Kundera)
La mia attenzione e la mia arte si concentrano quindi su cose delicate, a volte anche troppo per offrire all’osservatore l’occasione di rallentare, una boccata di silenzio oppure una riflessione sull' “importanza della leggerezza” che, nel mio caso, si sostanzia proprio nella posizione morale di utilizzare come mezzo artistico la pittura, nonostante e forse proprio in contrapposizione alla moltitudine e all’efficacia dei più recenti e nuovi mezzi espressivi.
Percorso artistico
- - 2015: Menzione speciale Premio Ricas, sedicesima edizione, Milano
-
- 2015: Primo premio contest artistico “Coltivazioni al femminile”, Monselice
- - 2015: First Step 6: mostra personale a Studio la Città,
- Verona http://www.hestetika.it/first-step-6-giacomo-segantin/ - 2016: Partecipazione ad OMEGA Project, Izmir, Turchia - 2016: Partecipazione a UAMO Festival of Contemporary Art, Monaco
- - 2016: Selezione speciale al contest "Engineering", Vicenza
- - 2016: Mostra collettiva "Era Pacifica Pare, Fabbrica del Vapore, Milano
Nessun commento:
Posta un commento